SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: UN PUNTO DI SVOLTA PER GLI INVESTITORI

28 marzo 2022 | GSAM Connect

Sostenibilità Ambientale: un punto di svolta per gli investitori


Intervista al Gestore – Alexis Deladerrière


La lotta ai cambiamenti climatici ha raggiunto un punto di svolta e potrebbe fungere da motore del cambiamento sia delle politiche (pubbliche e aziendali) sia del comportamento dei consumatori nei prossimi decenni. Siamo convinti che i mercati sottovalutino significativamente la forza e il ritmo della transizione globale verso una maggiore sostenibilità ambientale. Pur rilevando i primi segnali del fatto che gli investitori comincino ad attribuire un premio alle società più sostenibili, crediamo che essi non prezzino correttamente né comprendano pienamente la profonda trasformazione innescata dal cambiamento delle abitudini dei consumatori, dall’adozione di nuove normative e dall’innovazione delle imprese.

Alexis Deladerrière, Portfolio Manager del Goldman Sachs Global Environmental Impact Equity Portfolio, condivide il suo punto di vista sulle potenziali opportunità per gli investitori.




Quale approccio di investimento adottate in relazione al tema della decarbonizzazione nel suo complesso?


A nostro avviso, solo un approccio olistico può contribuire a risolvere la varietà di problemi legati a questo tema e le soluzioni devono essere implementate in un ampio ventaglio di attività. Nell’ambito del nostro fondo dedicato, il Goldman Sachs Global Environmental Impact Equity Portfolio, abbiamo identificato e cercato di focalizzarci su cinque temi ambientali chiave: energia pulita, efficienza delle risorse, consumo sostenibile, sostenibilità idrica ed economia circolare. A nostro avviso, sono settori di crescita a lungo termine che, con un’offerta di capitali e un supporto pubblico adeguati, potrebbero svolgere un ruolo cruciale nella lotta ai cambiamenti climatici.

Manteniamo un approccio così ampio per diverse ragioni. In genere investiamo su un orizzonte temporale di almeno cinque anni e cerchiamo di costruire un portafoglio con un’esposizione ben bilanciata tra i temi individuati, ma con la flessibilità necessaria per orientarsi maggiormente verso le aree che offrono le opportunità più interessanti. Partendo da un’interpretazione estesa della tematica ambientale, prendiamo in considerazione un vasto universo di investimento costituito da 500-600 società. Se la nostra strategia fosse concentrata su un’unica area, ad esempio le risorse idriche, il numero di titoli investibili si ridurrebbe a 30 o 40 a livello mondiale, dato il nostro focus sui "fornitori di soluzioni" ambientali, e ciò limiterebbe chiaramente la nostra capacità di creare valore. Adottando una prospettiva più ampia, possiamo concentrarci su società e idee che reputiamo realmente convincenti e in cui intravediamo un potenziale di rendimento.




In quali aree identificate solitamente queste idee di investimento?


A livello geografico, le società europee sono storicamente più avanzate su questo fronte. In Europa si attribuisce una particolare importanza all’ambiente e alla sostenibilità, e una vasta gamma di società è già in grado di offrire soluzioni efficaci. Detto ciò, siamo entusiasti di vedere come i nostri temi si stiano diffondendo anche in altre regioni. Negli Stati Uniti stanno emergendo segnali di una netta accelerazione verso questi trend (il Nord America ha in effetti superato l’Europa in termini di allocazione geografica nel portafoglio post-lancio), evidenziando la velocità dell’innovazione specialmente in aree come gli imballaggi sostenibili, le proteine a base vegetale e la fornitura di energia.

La gestione attiva è cruciale, così come la nostra capacità di muoverci all’interno della gamma globale di opportunità, e ciò è evidente se si guarda alla continua crescita delle soluzioni tecnologiche in Cina, date le solide competenze cinesi nei settori dei veicoli ad energia nuova (New Energy Vehicles – NEV) e delle batterie e stoccaggio di energia. C’è una motivazione politica alla base del rafforzamento delle competenze tecnologiche ambientali in Cina, dato l’impegno di Pechino a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060 ma anche a fornire soluzioni innovative accessibili ai consumatori cinesi. Allo stesso modo, vediamo un significativo potenziale di rialzo legato ad ulteriori temi di investimento, non soltanto in Cina ma anche nel complesso delle economie emergenti, parallelamente all’accelerazione di queste tecnologie sostenibili e al raggiungimento di una maggiore parità dei costi con gli operatori tradizionali.




Quali sono i temi legati alla sostenibilità che ritenete particolarmente interessanti in questo momento?


Vediamo un solido potenziale di crescita a lungo termine nel settore dell’efficienza energetica degli edifici, e troviamo particolarmente entusiasmanti i rapidi sviluppi che stanno trasformando il panorama agroalimentare. L’efficienza energetica nell’edilizia è un tema di investimento che si svilupperà nel prossimo decennio e oltre, considerando la scala e le tempistiche richieste per implementare soluzioni orientate alla sostenibilità. Gli edifici sono responsabili del 36% del consumo globale di energia, e circa il 40% delle emissioni globali di gas effetto serra (GHGes) è riconducibile agli immobili residenziali e commerciali.1 Ci troviamo in una fase in cui le aziende hanno identificato esattamente le soluzioni necessarie e, in un contesto in cui i locatari chiedono edifici più efficienti, la loro successiva implementazione può potenzialmente fare la differenza in termini di riduzione delle emissioni. A titolo di esempio, abbiamo investito in una società specializzata in sistemi di isolamento i cui prodotti hanno contribuito a far risparmiare una quantità di energia equivalente a 110 milioni di barili di petrolio – 4,7 volte il consumo annuale di elettricità della Grande Londra.2

Sul fronte agroalimentare, non è semplicemente il mutamento delle abitudini dei consumatori a favore di regimi alimentari maggiormente basati sui cibi vegetali a sostenere la domanda e l’ampliamento della gamma di soluzioni di investimento. Nel settore biotecnologico stanno emergendo nuove tecnologie, con lo sviluppo di soluzioni basate su enzimi naturali per ridurre l’uso di pesticidi e fertilizzanti, limitare e riutilizzare i rifiuti alimentari ed allungare la conservabilità dei generi alimentari. Queste tecnologie si trovano in una fase di sviluppo più iniziale rispetto, ad esempio, all’efficienza energetica degli edifici, ma la loro adozione su vasta scala lungo le catene di approvvigionamento potrebbe generare un impatto significativo.




Cosa pensate del quadro politico nel contesto della COP26?


Considerando che la COP26 segna la scadenza quinquennale fissata dall’Accordo di Parigi per la presentazione di programmi di riduzione delle emissioni più ambiziosi da parte dei singoli paesi, l’attenzione si concentra naturalmente sugli interventi dei governi e sull’attuazione di politiche pubbliche significative. Da un punto di vista più ampio, abbiamo indubbiamente bisogno di un maggiore supporto se miriamo a ridurre le emissioni di gas effetto serra del 50% entro il 2030 e mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi. Tuttavia, da una prospettiva di investimento, ci concentriamo in particolare sulle opportunità di ulteriore innovazione. Alla luce delle sfide climatiche da affrontare, gli obiettivi e gli impegni devono ora tradursi in azioni, ed è fondamentale che i governi, le aziende e i consumatori uniscano le forze per fornire le soluzioni ambientali necessarie. È interessante notare come la COP26 offra l’opportunità di catalizzare ulteriormente il ruolo dei consumatori ed influenzare fortemente le abitudini di consumo. Ad esempio, nel settore degli imballaggi, la prospettiva di indicare la produzione aggiunta di CO2 mediante apposite etichette (in modo simile a come vengono indicate le calorie degli alimenti) sta suscitando un interesse crescente. L’introduzione di questo sistema di etichette dipenderà in ultima analisi dalle politiche di governo e dalle normative, ma potrebbe potenzialmente favorire profondi cambiamenti delle catene di fornitura aziendali orientandole verso opzioni più sostenibili e influenzare la domanda dei consumatori a favore di prodotti a basse emissioni di carbonio.




A vostro avviso, quali aree offrono le opportunità di investimento più interessanti?


La dura realtà è che ci restano meno di 3.000 giorni per dimezzare le emissioni globali di CO2 entro il 2030. In una prospettiva a più lungo termine, gran parte del dibattito sull’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050 dipenderà dai futuri progressi tecnologici. Dalla necessità di trasformare in realtà la cattura del carbonio su vasta scala a una radicale riconsiderazione dei sistemi di trasporto con l’adozione di carburanti alternativi, queste tecnologie non possono più essere date per scontato ma devono essere supportate con le risorse e l’attenzione necessarie. Dobbiamo cominciare a capire da dove potranno giungere i finanziamenti richiesti per imprimere slancio a queste nuove tecnologie, ma è in questo campo che vediamo un’opportunità. Ci saranno ingenti flussi di capitali, considerando che la decarbonizzazione del pianeta richiede oggi investimenti fino a 6.000 miliardi di dollari ogni anno,3 e gli incentivi messi in campo dai governi per favorire azioni basate su considerazioni climatiche devono essere chiari. Ma stiamo già cominciando a vedere come gruppi industriali e consumatori possano ispirarsi a vicenda per promuovere l’azione climatica. A nostra volta, siamo giunti ad un punto di svolta in cui abbiamo la possibilità di beneficiare di questo solido trend di crescita strutturale e di un’opportunità interessante per investire nei fornitori di soluzioni all’avanguardia nella sostenibilità ambientale.




 

Per ulteriori informazioni sugli investimenti nella green economy, visita il sito gsamfunds.it.

 




Intero Documento


1 Fonte: Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE), 2020, Efficienza energetica – Edifici:
   https://www.iea.org/reports/energy-efficiency-2020/buildings

2 Fonte: Kingspan - Dati basati sulle vendite di sistemi e pannelli isolanti fra il 1993 e il 2018.

3 Fonte: Goldman Sachs Investment Research, 2021 - "Green Capex: Making Infrastructure Happen.






 Stay posted on the latest market developments and key themes for your portfolios and practices.
Get Connected

RELATED INSIGHTS

Il prossimo passo necessario: l'Impact Investing sui mercati pubblici

Rivalutare il ruolo dei mercati finanziari nella creazione di valore per la collettività non è mai stato così importante.